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martedì 11 gennaio 2011

«Radio ladrona», in Salento

Radio Padania scippa le frequenze in Salento.
Uno scippo, per ora, autorizzato dalla legge.
L’emittente leghista, infatti, come la benemerita Radio Maria, è classificata come radio comunitaria,ovvero non commerciale e utile alla comunità.
Un regalo del governo Berlusconi che, con la Finanziaria del 2001, ha consegnato agli amici di Bossi e agli uomini in abito talare la possibilità di autoassegnarsi i canali con tanti saluti e con un bel bonus di un milione di euro equamente diviso tra gli uomini di partito e gli illuminati dal Signore.
Se entro novanta giorni dall’aver piazzato la bandierina verde nel risiko delle frequenze nessuno batte ciglio, radio Padania fagocita canali, diffonde il suo verbo e, alle soglie della discussione sul Federalismo,lancia messaggi e cerca proseliti.

Come è accaduto in Salento. Dove la radio di Bossi è arrivata il 17 dicembre scorso sovrapponendosi, da Muro Leccese in giù, a Radio Nice del gruppo Mixer Media,l’emittente che trasmette sul canale 105,6. E in quella che storicamente è considerata la finibus terra e le note e le  parole dei Negramaro e dei Sud Sound System hanno lasciato lentamente il posto a messaggi con un accento  spintamentelumbard e, per lo più, volgari e grossolani. 

Ma dalla terra de lu mare, lu sule e lu vientu non si sono  fatti mettere i piedi in testa. Lo scorso sabato l’editore salentino Paolo Pagliaro ha fatto trasmettere, per protesta,  a reti unificate e su tutte le frequenze del suo gruppo l’inno di Mameli per l’intera giornata. Solo un antipasto. 

TRIBUNALE
Perché la questione si sposterà prontamente dall’etere alle aule diun Tribunale. Pagliaro è pronto a denunciare il sopruso, rivendicando legalità e attaccando la «Padania ladrona ». «Ecco a voi i leghisti - ha tuonato l’editore indignato –violenti, voraci, arraffoni, illiberali, furbacchioni, aspiranti colonizzatori, che non (ri) conoscono la Costituzione Italiana e che la violano con disprezzo.
Violenti perché hanno ottenuto grazie alla gestione del potere l'opportunità di un sopruso-abuso». Un regime di quasi semi-monopolio. Già da oggi partirà una diffida al ministero delle Comunicazioni, un esposto per avviare una fase di accertamento e in settimana sarà depositato il ricorso al Tar nel quale  l’avvocato Gianluigi Pellegrino, su mandato di Mixer Media, solleverà l’incostituzionalità delle norme che permettono a una radio di partito di far  propri dei privilegi che consentono di mettere in atto una strategia ben  lontana dall’utilità socialemache riveste il carattere della colonizzazione pura.
«Vogliamo porre unproblema di norma di privilegio commenta l’avvocato  Pellegrino e verificare le procedure di assegnazione a Radio Padania dal ministero delle Comunicazioni ». «Nessuno pensa di dover impedire a Radio Padania di fare o dire ciò che pensa anche qui dalle nostre parti – ha sostenuto il deputato Ugo Lisi del Partito delle Libertà - tuttavia credo  che la libera espressione di questa emittente non possa avvenire a scapito  delle emittenti salentine, specie Radiorama che racconta questa terra con  le sue storie e le sue virtù». 

Intanto, mentre il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano richiama a una maggiore coscienza della proprie radici e la politica salentina prova timidamente a difendere la libertà delle sue frequenze, Pagliaro rilancia, lanciando il suo guanto di sfida ai «furbacchioni leghisti » ai quali ricorda che il Salento «orgoglioso simbolo di accoglienza, ospitacon la schiena dritta, stringendo mani e guardando negli occhi e non si fa schiaffeggiare dagli arroganti ». I leghisti sono avvisati.
10 gennaio 2011



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