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mercoledì 4 dicembre 2013

8 DICEMBRE PRIMARIE PD


 










Si vota per eleggereIl Segretario nazionale del Partito Democratico e gli 11 rappresentanti reggiani nell’Assemblea nazione del PD.


Chi può votare
Possono votare i cittadini italiani, i cittadini dell’Unione europea residenti in Italia, i cittadini di altri Paesi in possesso di regolare carta o permesso di soggiorno o documento equiparato.
L’età minima per votare è 16 anni.

Gli studenti universitari e i lavoratori fuorisede possono votare nella città dove studiano e/o lavorano, iscrivendosi on-line (www.primariepd2013.it) oppure alla sede provinciale del PD (via Gandhi 22 - Reggio Emilia - organizzazione@pdreggioemilia.it)entro le ore 12 di venerdì 6 dicembre 2013.

I cittadini affetti da infermità fisiche tali che ne impediscano la possibilità di recarsi al seggio, possono far richiesta del voto a domicilio entro le ore 12 di venerdì 6 dicembre 2013 rivolgendosi o al proprio Circolo PD o direttamente all’Unione provinciale (0522-237911).

I cittadini che prevedono di trovarsi fuori dalla provincia di Reggio Emilia l’8 di dicembre, debbono effettuare la registrazione on-line (www.primariepd2013.it) entro le ore 12 di venerdì 6 dicembre 2013 o contattando direttamente l’Unione provinciale PD (0522-237911).

Come si vota
Domenica 8 dicembre si vota dalle ore 8 alle ore 20.00
Per votare occorre presentarsi al seggio con un documento d’identità. Per votare occorre dichiarare di essere elettori del Partito Democratico, accettare la registrazione nell’Albo degli elettori del PD e versare almeno 2 euro. Ogni elettore riceve la scheda di voto per il Segretario e l’Assemblea Nazionale. Barra sulla scheda il nome della lista del candidato a Segretario Nazionale del PD che intendi sostenere.

Dove si vota
I seggi allestiti in tutta la provincia sono 94. Nel link sottostante puoi trovare l'ubicazione del tuo seggio alle Primarie in base al numero della sezione elettorale nella quale voti alle elezioni politiche (riportato sulla tessera elettorale).
CERCA IL TUO SEGGIO


http://www.partitodemocratico.re.it/index.html?idpg=7&id=2615



VIOLENZA SULLE DONNE. ANCORA TANTA STRADA DA FARE

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, venerdì 29 novembre la Conferenza Permanente delle donne ha promosso un incontro che ha visto la partecipazione e gli interventi delle parlamentari Pd Antonella Incerti, Leana Pignedoli e Vanna Iori ma anche dei colleghi Maino Marchi e Paolo Gandolfi nonchè della consigliera regionale Roberta Mori, di Maria Stella D’Andrea e del segretario provinciale Andrea Costa.

L’incontro condotto da Claudia Aguzzoli al centro sociale Buco Magico è stato un passaggio importante per fare il punto sui tanti aspetti che caratterizzano questo fenomeno molto esteso e ancora sottostimato. L’impegno del Pd sulla lotta alla violenza di genere è un punto fermo del partito.

Tante le iniziative di sensibilizzazione realizzate, ma soprattutto la promozione di norme tese a offrire strumenti nuovi per combattere la violenza e a garantire concretamente le pari opportunità. Nello scorso mese di ottobre è stato convertito in Legge il cosiddetto “Decreto contro il femminicidio” che segna un passo importante nella definizione di una normativa specifica, percorso che sta compiendo anche la Regione Emilia Romagna attraverso una Legge quadro sulle pari opportunità. “Crediamo – dicono le Democratiche – sia molto importante in questa fase avere un quadro chiaro della normativa in essere, dei relativi punti di forza e criticità, nonché dei passaggi e delle azioni che è necessario compiere nelle istituzioni e nella società civile per
la lotta alla violenza sulle donne. E crediamo fermamente che in tutto ciò debbano essere coinvolti a pieno titolo anche gli uomini”.
“La violenza – ha detto Vanna Iori nel corso del suo intervento – viene da lontano nella storia delle donne, ma è stata spesso taciuta per vergogna o paura. Oggi possiamo dire che il clima culturale sta cambiando, anche grazie al Decreto 93/2013, poi trasformato in Legge, che è al contempo espressione di questo cambiamento e stimolo per proseguirlo.
Le donne del PD si sono molto impegnate per il raggiungimento di questo primo obiettivo, ed è spiaciuto moto il mancato voto di SEL. Naturalmente questo Decreto è solo un primo passo a cui ne vanno aggiunti altri”. Per Antonella Incerti “la ratifica della convenzione di Istanbul non è solo un gesto politico, ma implica obblighi precisi e impegna il Governo e il Parlamento ad implementare ogni azione volta a ristabilire l’uguaglianza e ad eliminare gli ostacoli alle pari opportunità. Il decreto è un primo passo importante perché ora le donne sono più protette.
Bisogna rilevare che spesso la base della violenza è nella relazione affettiva che si sviluppa tra le mura domestiche ed esula dalla relazione giuridica. Questo decreto quindi non è sufficiente. Oggi le donne sono più sicure, ma manca una legge quadro nazionale che tenga insieme molti più elementi. Ora per esempio ci si sta occupando del fenomeno delle dimissioni in bianco, che interessano quasi 1 milioni di donne”. Le fa eco la consigliera Roberta Mori: “l’iniziativa di oggi è un’occasione importante che segna una presa di responsabilità forte da parte del nuovo segretario. Quella delle politiche di genere diventa così una priorità politica e quindi istituzionale per gli enti dove siamo forza di governo”.
Forte la presenza maschile all’incontro. Elemento necessario per attuare quel cambiamento culturale di cui si sente il bisogno. “A livello regionale – conclude Mori – si sta lavorando ad una legge quadro per la parità che prevede diversi strumenti. Il Decreto è solo l’inizio; esso prevede un piano nazionale con azioni trasversali e più incisive”.
Maino Marchi ha rassicurato rispetto al fatto che “su questo decreto come sulla convenzione di Istanbul l’impegno del gruppo parlamentare PD è stato concreto, anche nelle commissioni che vedono una minore presenza femminile come la commissione bilancio della Camera”. E Leana Pignedoli ha voluto sottolineare come, “Trattandosi di un problema culturale, va affrontato da più punti di vista, ora per esempio iniziamo a parlare anche dei maltrattanti. Si tratta di un PD che vuole una società diversa. Da qui all’8 marzo – ha detto Pignedoli – proviamo a cambiare visione e approccio e cerchiamo di organizzare iniziative con gli amministratori per mettere insieme gli obiettivi del partito su queste questioni. Apriamo un tavolo con i centri perché il percorso sarà lungo e complesso”.
Maria Stella D’andrea, della Conferenza permanente delle donne, si è soffermata anche sugli aspetti che coinvolgono la Sanità. D’andrea ha spiegato che “Gli operatori hanno fatto fatica ad accettare questa legge. Fino al 31.10 le donne uccise in Emilia Romagna nel 2013 sono 10 e per altre 10 si parla di tentato omicidio. Gli accessi al Pronto Soccorso a Reggio Emilia per donne che hanno subito violenza sono moltissimi e le donne che accedono pongono innanzitutto il tema di curare il proprio compagno. Dobbiamo finanziare i centri antiviolenza. Chi forma il personale che si occupa di queste persone? In Italia non esiste una specializzazione universitaria in tal senso. Abbiamo solo 1 centro a livello nazionale che si occupa dei maltrattanti, si trova a Modena ma siccome hanno troppe richieste non accettano inserimenti da fuori provincia.
All’iniziativa è intervenuta anche la Silvia Iotti dell’associazione Nondasola che ha spiegato come le donne vittime di violenza diano alle associazioni e ai centri antiviolenza un patrimonio di conoscenza che non può essere ignorato da chi costruisce le politiche. La legge ha un forte valore simbolico, ma presenta limiti obiettivi. Pratica d’aiuto e visione politica non possono essere divise nella costruzione di strumenti ad hoc”.
Le conclusioni sono state affidate al segretario provinciale Andrea Costa. “Non stiamo parlando delle donne, ma di come si costruisce una società migliore per tutti. Ad oggi – ha detto il segretario – il PD ha una rappresentanza straordinaria nel mondo delle stituzioni. Questo decreto, che pure ha i limiti che abbiamo condiviso, ha finora consentito di salvare 51 donne. C’è sicuramente molto altro da fare, innanzitutto sul piano culturale. In previsione delle elezioni amministrative del 2014, è necessario definire politiche trasversali
che accomunino tutte le liste PD anche rispetto a queste tematiche”.