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sabato 29 gennaio 2011

E SE ANCHE I MASCHI VOLESSERO RIBELLARSI?

Fonte Unità

RISPOSTA ALL'APPELLO DI  ANNA PAOLA CONCIA


Sandro Gozi

RESPONSABILE PD POLITICHE EUROPEE 

Anna Paola Concia invita le donne alla ribellione. 
Giusto, ma perché invita solo le donne? 
Tutti dovremmo ribellarci di fronte al degrado del ruolo e dell'immagine della donna nell'Italietta berlusconizzata. Anna Paola guarda oltreoceano, da Charlie Brown a Hillary Clinton. Giusto anche questo, ma perché andare così lontano? Lasciamo per un attimo i commenti «che vanno a Ruby» oggi in Italia e guardiamo all'Europa. Le donne si impegnano per la politica soprattutto nei Paesi che valorizzano il merito e promuovono i diritti. Non è un caso che la Finlandia non solo sia prima in Europa per le donne e i giovani in politica, ma anche nella scuola. Ma la Finlandia, potremmo obiettare, è così lontana dall'Italia! Benissimo, allora scendiamo più a sud, in Spagna. E cosa troviamo? Troviamo 9 donne al governo, con Elena Salgado in prima linea nel gestire la crisi finanziaria.
Saliamo poi al centro dell'Europa geografica e a destra di quella politica: in Germania. Dove una certa Angela Merkel è Cancelliere__
E in Italia invece? Troviamo un paese arretrato e squilibrato, dove le donne in politica sono poche e quelle che ci sono entrate per merito ancora di meno. E non perché valgano meno delle altre o gli uomini siano particolarmente cattivi. Ma perché tutto il sistema sociale italiano da incentivi affinchè tutto rimanga così: dagli asili nido, che non ci sono, alle nomine nei consìgli di amministrazione, che non arrivano. Un Paese di mogli, di mamme, di nonne e di amanti, in cui le pari opportunità non esistono: esistono solo protezione per le loro debolezze o parziali compensazioni per le discriminazioni subite durante tutta una vita.
I troppi scandali del Berlusconi politico (e le imbarazzanti dichiarazioni a sua difesa di troppe parlamentari Pdl) sono devastanti e offensive per tutte le donne (e per gli uomini...), peggiorando un quadro già molto compromesso.
Ma anche il Pd - il partito che si è impegnato più e meglio di tutti (gli altri partiti italiani non si pongono neppure il problema) - ancora balbetta tra logica delle quote, retorica delle pari opportunità e pratiche correntizie.
Si decidono liste, incarichi e convegni e poi ci si arrampica sugli specchi e si grida «mi manca la donna!». È la sindrome di Amarcord, ricorda quella scena in cui Ciccio Ingrassia gridava dall'albero in dialetto romagnolo «a voi na dona!» (trad. : voglio una donna!).
Cancelliamo Arcore e superiamo Amarcord, voltiamo pagina, anzi, strappiamola proprio la pagina di questo quindicennio perduto: scriviamone insieme, donne e uomini, una più giusta e moderna.*



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