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venerdì 28 gennaio 2011

ISTITUZIONI NEL RIDICOLO












Dunque riassumendo. La tesi difensiva di Silvio B., quella esposta ieri in giunta per le  autorizzazioni  a  procedere, è  che  quando ha  telefonato di notte alla questura di Milano  per far  rilasciare  Karima in arte Ruby,  minorenne,  lo  ha fatto per motivi istituzionali: sicuro che fosse la nipote di Mubarak voleva difatti scongiurare una crisi diplomatica internazionale, forse una guerra.
Ecco che avendo agito in veste pubblica e con uno scopo di natura politica non ha affatto abusato del suo ruolo: di conseguenza nel caso dovrà occuparsi il Tribunale dei ministri
Gabbato dalla minorenne marocchina, che gli ha detto di essere maggiorenne ed egiziana, il premier è caduto nella trappola. Quindi non più un benefattore, come nella prima versione dei fatti. Un ingenuo, piuttosto. Non il generoso nonno che aiuta una ragazza in difficoltà, perseguitata dal padre per la sua decisione di abbandonare l’Islam.
Una vittima, piuttosto, un uomo di Stato turlupinato da una furba adolescente. 
Peccato che abbia usato così poco riguardo nei confronti del collega egiziano, invitando svariate volte alle feste di topless e tempestando di telefonate la tanto illustre nipote, costretta al bunga bunga. Istituzionale, sia chiaro. Mubarak, se non fosse in ben più gravi faccende affaccendato, potrebbe offendersene molto: anzichè avvisarlo della presenza di sua nipote in villa l’ha tenuta per giorni nel suo harem privato. All’ambasciata egiziana sono sbigottiti e parlano di “sciacallaggio”: il loro Paese è a ferro e fuoco, tirarlo in ballo per vicende simili in un momento come questo - dicono - va oltre l’immaginazione.
Nel frattempo un’altra minorenne si affaccia alla scena e ai verbali che la narrano: è Iris Berardi, brasiliana. Certamente la nipote di Lula.
Con la mano sinistra lo Statista, intanto, usa il suo personale ministro degli Esteri - già maestro di sci dei suoi figli - per applicare alla diplomazia internazionale il metodo Boffo. Ad inchiesta archiviata, dunque senza che nessuno se non il boss glielo abbia chiesto, Frattini si è fatto spedire da Santa Lucia le carte relative al caso Tulliani-Fini, quelle già “visionate” dal signor Lavitola, direttore dell’Avanti!. Del governo di Santa Lucia, paradiso fiscale dove il premier ha costruito un lussuosissimo villaggio donando magioni ai potenti locali, i lettori dell’Unità sanno: attraverso un istituto governativo il premier, a suo tempo, ha condonato il debito di quel paese.
Di nuovo: certamente una missione istituzionale. L’uso delle istituzioni è ridotto a questo, vedete: procacciare dossier, fare da scudo al giro di minorenni, favorire la costruzione di ville. Il Giornale di famiglia, per distrarci, racconta intanto che vent’anni fa Ilda Boccassini avrebbe avuto una relazione niente meno che con un cronista dell’Unità. Si vede che non hanno trovato niente di meglio.
Leggete oggi il pezzo di Mila Spicola, professoressa siciliana, su quel che dicono le ragazze a scuola. Sono sessantamila le “altre donne” che hanno già firmato il nostro appello: domani alle 15 una prima manifestazione in piazza della Scala a Milano. Il 13, poi, tutte insieme in tutta Italia. A dire che per noi basta così

27 gennaio 2011


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