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mercoledì 6 luglio 2011

Partito Democratico La nota del mattino 6 luglio 2011

1. SEGRETERIA PD: PERCHE’ LA MANOVRA ECONOMICA DEL GOVERNO Dl CENTRODESTRA E’ INADEGUATA, INIQUA E IRRESPONSABILE.

 
Ieri mattina si è riunita a Roma la segreteria nazionale del Pd con i segretari regionali. Al centro dell’incontro l’analisi della manovra economica del governo, il punto sulla fase politica e l’avvio della discussione sulla conferenza dedicata al partito, che ha preso le mosse dalla riunione della direzione nazionale deI 24 giugno. Sulla manovra ha fatto il punto Stefano Fassina, responsabile economia del Pd. In particolare, come ha poi detto anche alle agenzie di stampa, Fassina ha sottolineato che “La manovra economica del governo è inadeguata, iniqua, irresponsabile”. “E’ inadeguata da diversi punti di vista. Non raggiunge la somma annunciata dal governo, ma rimane largamente al di sotto. Dunque non porterà all’annunciato pareggio di bilancio. Soprattutto non affronta il problema di fondo, che è il sostegno alla crescita”. “La manovra è iniqua — ha spiegato Fassina - perché le misure che contiene, dai ticket alle pensioni, alla scuola, colpiscono i ceti medi e medio-bassi. Vi sono sanatorie fiscali. Vi è una sostanziale patrimoniale (la tassa sui depositi) che, essendo prevista in cifra fissa, peserà di più sui meno abbienti. Ciò senza contare che l’ulteriore taglio secco dei servizi sociali alla scuola, all’assistenza. Oltre al decreto, va considerata anche la delega sull’assistenza, destinata a smantellare l’assistenza di tipo universalistico”. Infine, ha detto Fassina, “la manovra è irresponsabile perché con un decreto e senza indicare in che modo e con quali misure, scarica sulla prossima legislatura e sui prossimi governi il peso di tagli di dimensione drammatica dovuti alla responsabilità specifica di un governo che non è stato in grado di fare scelte e di decidere le risorse strutturali per far ripartire la crescita, ridurre in modo strutturale gli sprechi, sostenere il lavoro e i redditi dei ceti meno abbienti”. 



2. PROVINCE. LA POSIZIONE DEL PD.
Ieri alla Camera era in discussione una proposta di modifica della Costituzione per abolire la parola Province. Sostenitori dv e Udc. Contrari Pdl e Lega. Il gruppo parlamentare del Pd, dopo una lunga discussione che ha occupato l’intera mattinata e in cui numerosi erano anche i favorevoli al voto positivo, ha deciso per l’astensione.
La ragione di questa posizione l’hanno spiegata il presidente del gruppo alla Camera, Dario Franceschini, durante il dibattito, il segretario Bersani in alcune dichiarazioni successive e il presidente Rosy Bindi in Tv. In pratica, hanno spiegato i dirigenti del Pd, togliere la parole non serve a ridurre nulla, ma solo a piantare una bandierina di fronte a Tv e opinione pubblica, perché poi restano tutti i problemi di dove e come trasferire compiti, dipendenti, poteri, patrimoni. Il Pd ha presentato una sua proposta organica per la riduzione delle province, per la creazione di province metropolitane, per la riciislocazione di funzioni e compiti in modo da ridurre costi e aumentare l’efficienza della amministrazione pubblica.
Idv e Udc hanno ovviamente giocato su questo tema, che si presta alla propaganda. Ma resta il dato di fondo: non è togliendo una parole che si tagliano i costi. In allegato alla nota, la proposta di legge presentata dal Pd sul tema delle province.


3. ACCORDO CONFINDUSTRIA, CGIL, CISL,UIL: PASSA NEL DIRETTiVO CGIL LA PROPOSTA CAMUSSO. SI APRE LA CONSULTAZIONE E SI APRE ANCHE UNA NUOVA FASE.
Il direttivo della CgiI ha approvato con 117 sì, 21 contrari e 1 astenuto l’accordo su contratti e rappresentanza raggiunto da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. Ora si apre nella Cgil la consultazione sull’accordo. E si apre anche una nuova fase nelle relazioni industriali, con la Cgil che torna al centro del campo.

4. DOPO LA GRECIA LE AGENZIE Dl RATING GRADANO IL PORTOGALLO. LA CONCORRENZA TRA LE EMISSIONI Dl TITOLI PUBBLICI IN DOLLARI E IN EURO. li. RISCHIO Dl DEFAULT DEGLI USA.
Moody’s ha degradato i titoli pubblici del Portogallo. Dopo la crisi della Grecia è l’ennesimo colpo alla stabilità dell’euro e dell’economia europea.
Dalle agenzie di stampa: USA: OGGI OBAMA INCONTRA LEADER CONGRESSO SU DEBITO = (AGI/REUTERS) - Washington, 6 lug. - Oggi il presidente Usa, Barack Obama incontra alla Casa Bianca i leader del Congresso per cercare di trovare un accordo a lungo termine sull’innalzamento del tetto del debito. Il 2 agosto, senza un’intesa, scatterà una procedura di fallimento per gli Usa e il governo non sarà più in grado di rimborsare tutti i debiti giunti a maturazione. I negoziati finora non sono giunti a un punto fermo. C’è disaccordo sul sulle tasse. I democratici vorrebbero aumentare le imposte per gli americani più ricchi e i repubblicani non sono d’accordo. Lo speaker della Camera, il repubblicano, John Boehner è scettico sull’utilità dell’incontro di oggi con Obama. “Va bene discutere - dice - ma si tratta di discussioni poco fruttuose se il presidente non riconoscerà la realtà economica e legislativa”. “La legge che chiede il presidente - aggiunge - che aumenterà le tasse alle piccole imprese e distruggerà posti di lavoro non può passare alla Camera, come ho già ribadito”. (AGI) Nei prossimi mesi sui mercati internazionali dei capitali vi sarà una fortissima concorrenza tra le emissioni dei titoli di stato europei e le emissioni dei titoli di stato Usa. I “voti” delle agenzie di rating potrebbero influire in modo determinante sul costo di queste attività per i diversi governi e orientare i risparmiatori a favore dell’una o dell’altra parte. Memento: per larga parte cultura e compagine delle agenzie di rating sono di carattere anglosassone.





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