Visualizzazioni totali

giovedì 10 febbraio 2011

Le donne reggiane si mobilitano: Se non ora, quando? - REPORT CONFERENZA STAMPA

Domenica 13, tutte e tutti, in Piazza Martiri del 7 Luglio: Se non ora, quando?

Tutte e tutti in piazza a dire: “Basta!”: il comitato reggiano “Se non ora quando?” che promuove la manifestazione di domenica 13 febbraio alle ore 15 in piazza Martiri del 7 Luglio, ha raccontato questa mattina nel corso di una conferenza stampa le motivazioni che hanno spinto tante donne reggiane provenienti dalle esperienze più diverse, dalle associazioni, dal volontariato, dai partiti, dal sindacato e anche donne comuni a mobilitarsi, dando corpo e gambe – anche a Reggio Emilia – a quel richiamo che farà da tam tam in tutte le piazze italiane domenica 13. E anche la nostra città avrà la sua piazza, animata da testimonianze di donne normali con storie diverse e differenti esperienze, che daranno voce ad un’Italia al femminile silente e svilita, che non ci sta ad appiattirsi ai modelli che oggi in ogni ambito pubblico – dal mondo dello spettacolo, alla politica, alle istituzioni – sono riconosciuti come vincenti e monolitici. Nessun intento moralizzatore, semplicemente la necessità che viene da dentro di raccontare come sono realmente le donne in questo paese e come si sentono. Donne normali, lavoratrici, imprenditrici, studentesse, professioniste, precarie, immigrate, persone che nei loro molteplici ruoli contribuiscono a costruire la società e ad arricchirla. E sarà un momento di denuncia ma anche di costruzione, di dialogo; saranno rappresentati anche i talenti dello spettacolo, della musica, del canto, per dar voce ad un universo complesso e ricco di tante sensibilità. 
Questo paese non è un paese per donne” ha detto Ramona Campari: Vorremmo che l’Italia imparasse a rappresentare anche le donne normali che ogni giorno con coerenza si impegnano a portare avanti la propria vita. I fatti e le testimonianze di cui tutti leggiamo e vediamo ci stanno indicando che per le donne normali la vita è sempre più complicata, ed è giunto il momento di ribellarsi”.

Secondo Natalia Maramotti “La modalità con la quale il nostro Presidente del Consiglio ha trattato queste ragazze è la stessa che ha adoperato nei confronti del nostro paese, vittima di un comportamento finalistico assolutamente opposto alla ricerca del bene comune, ma al solo scopo dei propri interessi”. 

“Una parte maschile ha calpestato la dignità delle donne, ma c’è anche una parte femminile che non fa nulla per non lasciarsi calpestare – ha detto Amanda Kornecka, studentessa – quello che è successo non è dignitoso e bisogna dire basta”.
Sono poi intervenute Massimilla Rinaldi, Fiorella Ferrarini, Elisa Bellesia, Emanuela Caselli, Eletta Bertani, Carla Ruffini, Laura Salsi e Atos Cattini. 

Varie le riflessioni e gli spunti emersi, in particolare sulla necessità di assunzione di responsabilità da parte della collettività che domenica 13 è chiamata ad essere fisicamente presente alla manifestazione per dimostrare il proprio sdegno a questa deriva del Paese: nel frattempo sono state raccolte numerosissime adesioni on line al sito www.senonoraquando13febbraio2011.wordpress.com a favore del rispetto di uomini e donne. E’ stata inoltre ricordata l’importanza di restituire dignità civile, politica e istituzionale all’Italia, sul piano dell’autorevolezza pubblica e privata, principio assolutamente disperso nei bui meandri dell’individualismo ad ogni costo. “ Oggi le donne sono soltanto veline, meteorine e letterine: che rappresentatività hanno? Parliamo di 200, 300 persone? Bene, le donne normali in Italia sono milioni. Vorremmo sentire la loro voce; vorremmo che riprendessero la parola, anche nella nostra città”.

Reggio Emilia, 10 febbraio 2011

Nessun commento:

Posta un commento