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martedì 19 aprile 2011

GOVERNO GIU’ NEI SONDAGGI. STEFANIA CRAXI ATTACCA BERLUSCONI. PD IN SPINTA PER VINCERE LE AMMINISTRATIVE. MA IL LAVORO E’ APPENA COMINCIATO. E LA DESTRA GIA’ PENSA A UNA LEGGINA PER STERILIZZARE IL TERZO POLO AL SENATO IN CASO DI VOTO POLITICO


I sondaggisti più vicini al governo ci girano intorno e mischiano le carte. Ma i numeri delle ultime rilevazioni sul consenso degli italiani sono chiarissime. Crolla il consenso per Berlusconi. Crolla il consenso per il governo della destra. E nelle intenzioni di voto il centrosinistra supera il centrodestra (il Pd viene quotato da Ipr al 27 per cento).
Anche per questo il presidente del Consiglio sta mostrando segni di forte nervosismo. Le prossime elezioni amministrative saranno un passaggio decisivo. Il Partito Democratico sta lavorando al massimo. I sondaggi fanno sperare. Ma l’unico sondaggio che alla fine conterà sarà il voto degli italiani. Per questo il Pd non abbassa la guardia e continua a lavorare, sapendo che Berlusconi ha risorse finanziarie enormi, ha dalla sua un apparato mediatico formidabile e lotterà fino all’ultimo minuto con determinazione feroce. Non solo. La situazione del paese è talmente deteriorata che, quando pure Berlusconi si ritirasse o fosse sconfitto, resterebbe da fare un pesante lavoro di ricostruzione. Tanto pesante da rendere necessario il più ampio coinvolgimento delle forse sociali e politiche. Da l’Unità: «Sacrosante e precise», le parole di Giorgio Napolitano, reale il rischio «di pericolose degenerazioni» evocate dal Capo dello Stato, perché «siamo dentro a questa degenerazione, certamente». Pier Luigi Bersani commenta così il duro monito del presidente delle Repubblica e definisce «vergognoso» l`episodio dei manifesti contro i magistrati a Milano, «le destre stanno seminando mentalità barbarica e anticostituzionale» aggiunge parlando ad una iniziativa elettorale a Civitanova Marche. È alla luce di questo che secondo il segretario dei democratici è necessaria una coalizione elettorale fra le forze progressiste e moderate del Paese, «non sante alleanze», ma un cartello forte e unito «perché se ci si divide, con un solo voto in più Berlusconi può fare il presidente della Repubblica il prossimo giro». Il Berlusconismo non si esaurirà con l`uscita da palazzo Chigi di Berlusconi, il suo «tramonto sarà drammatico, noi non abbiamo il cronometro – ragiona Bersani -, non abbiamo il calendario ma sappiamo che sarà drammatico e ci sarà bisogno di una fase di ricostruzione, con un pacchetto di riforme per la democrazia e per un nuovo patto sociale, per dare un po` di lavoro e di crescita economica». Forze progressiste e moderate per «un`operazione di ricostruzione» del Paese e per scongiurare l`ascesa al Colle di Silvio Berlusconi che non ha mai fatto mistero delle sue alte aspirazioni. Che poi la condizione per tornare a parlare ed affrontare i problemi del paese sia quella di voltare pagina passando attraverso il voto anticipato, per Bersani, come per D`Alema, come per il resto dell`opposizione da Casini a Di Pietro e Fini, è ormai fuori di ogni dubbio. Superato il tempo dei governi tecnici, le urne restano l`unica soluzione all`attuale grave crisi politico istituzionale in cui il centrodestra ha gettato il paese. Dai problemi della giustizia alle riforme, tutto passa in secondo piano davanti alle questioni personali e giudiziarie del premier.
«Siamo al problema solito - dice il leader Pd -: Berlusconi ha interesse a non risolvere i problemi e ad acuirli per poi poter sbandierare una guerra contro la magistratura.
Questa è certamente una china pericolosa». Anche Berlusconi sa che questa è la sfida. Ieri perfino il sottosegretario agli Esteri, Stefania Craxi, è uscita allo scoperto, chiedendo l’apertura di una nuova stagione.
Da La Repubblica: «Silvio deve uscire di scena nel modo giusto, non può essere travolto dal ridicolo. Deve smetterla di raccontare barzellette oscene: non gli fanno onore e non fanno ridere». «La magistratura deve perseguire il reato e non moralizzare la società, ma quello che è successo non è stato un bello spettacolo». Berlusconi bocciato anche come futuro capo dello Stato: «Vorrei vedere l`età abbassarsi». Il presidente del Consiglio non ignora i pericoli. Proprio per questo si sta preparando alla possibilità di un voto politico anticipato. Con il solito metodo di una leggina per piegare il risultato delle urne, come già avvenne nel 2006 con la legge porcata di Calderoli. Da Il Messaggero: “C`è un tarlo che assilla Silvio Berlusconi e che ha impedito finora al premier di andare alle elezioni: la certezza che al Senato non vincerebbe nessuno e che il Nuovo Polo guidato da Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Fini risulterebbe determinante per formare qualsiasi maggioranza. E, inutile dirlo, dopo le elezioni Casini e Fini mai e poi mai benedirebbero il ritorno di Berlusconi a palazzo Chigi. Ebbene il Cavaliere, da uomo del fare, ha deciso di rimuovere l`ostacolo. Come? Cambiando la legge elettorale del Senato per sterilizzare il potere di interdizione del Nuovo Polo. Dopo un vertice segreto un paio di settimane fa a palazzo Grazioli con Berlusconi e dopo un incontro tra i coordinatori del Pdl e gli esperti legislativi Gaetano Quagliariello, Peppino Calderisi, Lucio Malan, Vincenzo Nespoli, è scattata l`operazione per cancellare Casini e Fini”.



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