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domenica 4 settembre 2011

Concita De Gregorio intervista il sindaco di Bologna Repubblica 4.9.11




"Bisogna rinnovare il partito basta con D´Alema e Veltroni o il Pd muore e si torna ai Ds"
Merola, sindaco di Bologna: alle primarie voterò Bersani
Sindaco Merola, esiste la "diversità etica" della sinistra? «Esiste una diversità di comportamento, sì. Un comportamento etico. Rispetto delle regole, e chi sbaglia paga. Qui a Bologna le dimissioni di Delbono sono venute subito e ci sono anche costate parecchio».
Sono costate quanto, e a chi?
«Alla città moltissimo. L´esperienza del commissariamento per la politica è una ferita ancora aperta. Sono state anche una lezione per il Pd, quelle dimissioni: alle primarie non ci devono essere trucchi».
Delbono era stato scelto con le primarie, in una gara alla quale ha partecipato anche lei: intende dire che era una gara truccata?
«Ci sono molti modi per predeterminare le primarie. Dissuadere i candidati dal presentarsi, per esempio, o renderlo talmente difficile che corre solo uno, di fatto. Oppure schierare la forza del partito su un candidato solo e lasciare indietro gli altri, boicottarli. Le primarie vinte da Delbono non sono state una vera competizione. O sono libere e autentiche o è meglio non farle».
Dopo lo scandalo il Partito democratico ha sostenuto lei nelle primarie successive, quelle che poi ha vinto.
«Non allo stesso modo. Ma lasciamo stare, è acqua passata. Segnalo solo che Delbono non passò al primo turno e invece questa volta non siamo andati al ballottaggio. Quando si sceglie a tavolino un candidato per le primarie bisognerebbe aver cura di tener presente che dopo ci sono anche le elezioni».
E siamo già al punto del criterio di selezione della classe dirigente che, nel quadro della questione morale, è il tema di queste interviste. Intanto: la corruzione dilaga a destra come a sinistra?
«No, non allo stesso modo. È una questione di persone e a sinistra capita di meno, con conseguenze immediate come abbiamo visto. Ma, a parte il quanto, è vero che il sistema corruttivo è identico e che la sinistra è in ritardo nel denunciarlo e correggerlo. Un ritardo che può indurre a pensare i cittadini che i privilegi convengano a tutti, l´anticamera del "sono tutti uguali" e dell´antipolitica».
Misure da adottare subito.
«Dimezzare il numero dei parlamentari. Abolire le Province. Rivedere le indennità. Evitare che sulle partecipate ci sia la mano dei partiti, che diventino il parcheggio di personale in attesa di miglior destino. Destino economico, intendo».
Quando si parla di privilegi dei parlamentari, di rimborsi elettorali e di indennità c´è chi grida alla demagogia ai vertici del suo stesso partito.
«Lo so, ma sbagliano. Sbagliano davvero, spero che Bersani lo capisca».
Pisapia suggerisce di mettere il limite di due mandati per amministratori e parlamentari. Renzi dice: per il Parlamento, tre. Lei?
«Due mandati sono più che sufficienti. Deve finire la "professione politica"».
Ha già firmato per i referendum, ma resta poco tempo per raccogliere le firme. Il Pd metterà i tavoli alle sue feste?
«Quello emiliano sì. Vasco Errani e io la macchina delle feste a sostegno dei referendum l´abbiamo messa in moto. Gli altri vedano cosa vogliono fare».
Non è una sconfitta della politica, se un partito ricorre al referendum?
«No, è un pungolo ed è giusto farlo. È chiaro che questo parlamento non avrebbe fatto e non farà la riforma. Il partito deve essere la cerniera fra i cittadini e le istituzioni. Non schiacciarsi nel palazzo, non avere paura della volontà popolare».
È paura la resistenza a fare le primarie?
«Sì, è figlia della paura di perdere potere e controllo. Invece si acquista credibilità e consenso, facendole. Non siamo più nel secolo scorso, il mondo è cambiato ed è fuori di qui. Sono per fare le primarie sempre, anche quelle di collegio e di circoscrizione per scegliere i nomi di deputati e senatori. Restituire ai cittadini il potere di scegliere. Ecco come si combatte la corruzione, come si risponde alla cricca. Come si mostra in concreto che fare davanti alla questione morale».
In concreto, lei che vive nella culla del partito e delle Coop, che fa?
«Intanto in Comune abbiamo istituito un comitato nomine per le partecipate: i curricula arrivano per internet, chi ha fatto l´assessore per tre anni non può entrare, insomma una serie di regole per entrare con trasparenza in Aeroporto, Fiera, enti culturali».
Sindaco, fatta la legge trovato l´inganno. Non basta un comitato a scardinare le regole

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